Voce alla Città

Movimento Civico Tolentino (MC)

PAGINAPRIMA primavera 2001

fogli di lavoro,
idee ed informazione
di `Voce alla Città’

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Solerti redattori e collaboratori: Rossano Ariozzi, Franco Casadidio,Stefano Leonangeli, Paolo Paoloni, Gianni Principi – le note vaganti sono tratte da Arthur Bloch, La legge di Murphy, Longanesi, 1988/98.fotocopiato in proprio ad personam
Anonima Compagnie IndipendentiVoce alla Città,  Tolentino, tel. 03478566777
Assemblea
di Voce alla Città  dell’11.04.2001

L’Assemblea degli iscritti di Voce alla Città
 ha espresso il seguente documento politico
 sulle elezioni nazionali del
prossimo 13 maggio.

Sulla scena delle elezioni politiche nazionali, nella nostra Regione, si sono presentate due coalizioni (il nuovo Ulivo e la Casa delle Libertà) e quattro singoli partiti, tra questi Rifondazione Comunista con un taglio prettamente ideologico orientato a sinistra, mentre gli altri sono modellati sui nomi e sulle figure dei rispettivi leader (Bonino, D’Antoni e Di Pietro) senza una netta scelta di campo tra centro-sinistra e centro-destra.
Le due coalizioni, nonostante le reiterate promesse e dichiarazioni dei loro promotori, sono ancora una volta poco coese, ed i partiti, dopo la feroce spartizione nei collegi per soddisfare le perentorie istanze delle “personalità” interne, si sono organizzati, ognuno per proprio conto, la campagna elettorale, delegando ai candidati premier Rutelli (meno dotato di mezzi, uomini e soldi) e Berlusconi l’arduo compito di rappresentare tutte le componenti, con slogans di unità e compattezza al fine di fornire un’immagine rassicurante agli elettori sui gruppi di potere che li governeranno per i prossimi cinque anni. Tuttavia tra gli alleati, forze politiche e persone, ancora non sono state rimosse le reciproche diffidenze e nemmeno gli atti di slealtà, con il risultato di testimoniare nella sostanza (che per noi conta più dell’immagine!) una mancata riforma di questi strumenti che restituisca loro la credibilità della piena rappresentanza democratica degli interessi diffusi. Infatti, dal nostro punto di vista, l’attuale sistema dei partiti ancora esprime difficoltà:
a) nella conoscenza della realtà territoriale e conseguentemente nel grado di efficacia delle politiche elaborate;
b) nel restituire all’azione politica il primato dell’etica sull’economia, quindi riaffermando la priorità dei valori della giustizia, del bene comune, della solidarietà verso i più deboli, della responsabilità e onestà del pubblico amministratore e della trasparenza delle sue azioni;
c) nel restituire fiducia e passione ai cittadini e nel contempo ricreare le condizioni di un consenso e di una partecipazione più consapevoli.
La presenza delle tre succitate neo-formazioni partitiche, alla luce delle considerazione svolte sopra, non aggiunge nulla di nuovo né migliora la qualità e la capacità dell’azione politica di incidere positivamente sulla società e sull’economia. Infatti nel loro atteggiamento prevale la raccolta di personaggi politici riciclati ed emerge come obiettivo primario, la conquista dell’elettorato residuale, cercata più tramite l’erosione ai due poli che attraverso una autonoma politica di attenzione ai cittadini esclusi ed indecisi.

Nella situazione locale, gli iscritti della lista civica Voce alla Città dopo aver costatato che le attuali segreterie provinciali dei partiti del centro-sinistra a tutt’oggi hanno respinto ogni forma di potenziale e diretto coinvolgimento delle liste civiche, quali la nostra, nelle riunioni e nei lavori del coordinamento del Collegio maceratese, osservano che tali partiti non sembrano più interessati alla difesa dei valori di una democrazia solidale e partecipata, mentre mostrano sempre più preoccupanti fenomeni di interessi privati e di personalismi che ne inficiano l’azione politica: perciò confidano sulle intelligenze e sulle lucide coscienze dei propri elettori di riferimento, invitandoli comunque ad esercitare il diritto di voto con piena responsabilità e consapevolezza, ed affermano che, nonostante le critiche sopra espresse, non considerano affatto indifferente la scelta del leader e della compagine di governo.

 

Tolentino li 11 Aprile 2001

Legge di Parker sulle affermazioni politiche
La verità di un’affermazione non ha niente a che vedere con la sua credibilità, e viceversa.
Legge dell’individuo
Nessuno è veramente interessato o capisce quel che sta facendo chiunque altro.

 

 

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I MIEI PRIMI 100 GIORNI …
IN CONSIGLIO COMUNALE
di Paolo Paoloni

Senatores  probi viri, Senatus mala bestia.Senza tanto pensarci su, avrei voluto riassumere attraverso questo motto latino le sensazioni che ho provato durante i primi quattro mesi di lavoro in Consiglio Comunale.
Un lavoraccio, più che un lavoro, almeno per me doppiamente ingrato o sgradito, quando ho iniziato a sedere per molte, lunghe e forse troppe ore nel sacro Collegio tra gli altri Decurioni.
Ciò perché la convivenza coatta di qualsiasi genere non mi è mai piaciuta, figuriamoci se essa poi si prolunga nel tempo occupando fino ad un terzo della tua giornata! Se consideriamo poi che un altro terzo, più o meno, è dedicato al sonno e che un altro terzo mediamente è riservato alla propria professione (che è un lavoro intellettuale, sì, ma pur sempre un lavoro), si può ben immaginare come uno si senta quando esce dal Palazzo Comunale verso la mezzanotte.
Il mio carattere poi mi porta a tenermi istintivamente nell’ombra, benché eserciti una professione pubblica e a contatto con le persone (studenti, nel mio caso), e l’idea in sé di andare in TV mi procurava e, ancor oggi, mi procura un certo imbarazzo.
Tirando le somme, mi sento di poter riassumere il tutto in alcuni spunti di riflessione:
1) Il “mestiere” del politico, ancorché, di una piccola amministrazione comunale, non è facile se il tempo a disposizione per studiare le carte (e sono tante e talora complicate!) è relativamente poco.
2) Un Consigliere di minoranza nonché capogruppo, nonché unico rappresentante del Partito/Movimento quale io sono, ha vita difficile perché, se non interviene nel dibattito, di fatto non esiste e non se lo può permettere, non certo per la sua immagine (che pure oggi sembra contare così tanto) ma per quella del movimento politico che rappresenta. Se poi interviene, e ciò avviene piuttosto di frequente, deve sapere il fatto suo e avere le “carte in regola” (cioè i documenti e le carte alla mano), altrimenti corre il rischio di essere impallinato, insieme al Movimento che rappresenta, al primo batter d’ali.
3) La funzione di un Consigliere di minoranza è… minima da un punto di vista meramente politico-decisionale o se si vuole tecnico, perché tendenzialmente sono altri che progettano e decidono, ma assai rilevante sul versante politico-morale, in quanto coscienza critica a servizio della collettività con funzioni di controllo e di denuncia delle inefficienze dell’azione di governo della Giunta e della maggioranza. Peraltro, ciò non toglie che il Consigliere in quanto tale abbia l’opportunità anche di proporre e sollecitare interventi migliorativi dell’attività politica e della vita cittadina.
4) L’introduzione del cosiddetto “premio di maggioranza”, che, nel caso di Tolentino, permette di avere 12 consiglieri filogovernativi su un totale di 20 ha provocato una oggettiva limitazione delle prerogative democratiche e del gioco politico, un prezzo alto pagato in nome della governabilità a tutti i costi. A ciò si aggiunga che ciò che appare in campagna elettorale in fatto di alleanze programmatiche non trova, poi, riscontro nelle rappresentanze politiche né in ambito di Giunta dove ciascun Assessore sembra lavorare da sé e per sé, né in ambito di Consiglio ove è permesso a qualsiasi partito o sedicente tale di nominare Capogruppo il singolo Consigliere che, in tal modo acquisisce “visibilità” (già, la visibilità!) personale e per conto del proprio partito, gruppo o lobby di riferimento. Ciò viene di nuovo ad innescare l’ipocrita e vecchio gioco delle correnti, alleanze, sgambetti e tradimenti interni alla stessa coalizione di maggioranza che rendono agli occhi dei cittadini (figuriamoci a quelli degli addetti ai lavori!) poco trasparente e poco serio l’agire politico e incrinano, attraverso minacce più o meno velate, veti e patti più o meno scellerati e confessabili, il principio stesso della governabilità.Una precisazione: un Consigliere non è un Assessore e, in quanto tale, partecipa all’azione di governo attraverso gli strumenti di cui ho già detto. Il tempo che dedica e la responsabilità propria del suo ruolo, come è ovvio, sono inferiori a quelle di un Assessore e, in relazione a ciò, la sua remunerazione avviene attraverso un cosiddetto “gettone di presenza” che ammonta alla favolosa cifra di £ 39.000 a seduta (cioè per circa sei/otto ore di seduta consiliare). Altro che “magna magna, è tutta una greppia” come qualcuno poco informato, e cioè ignorante, è portato a pensare, facendo confusione tra i due ruoli politici. (Chi voglia sapere quale sia lo stipendio mensile di un Assessore, glielo vada a chiedere personalmente; sono curioso anch’io di conoscerne la somma.)

Una divagazione sul tema: l’impressione iniziale che, in fondo, preso separatamente, ciascun Consigliere potrebbe anche salvarsi l’anima, essere “probus” per l’appunto, mi sembra piuttosto ipocrita.
Di qualcuno, sinceramente, non mi sono fatto un’idea precisa perché parla poco (e forse è anche un bene… o forse no; non parlando si può avvalorare l’ipotesi che si mediti molto o che non ci sia nulla da meditare, ma anche… che non se ne abbia la capacità: il dubbio è atroce: sospendo temporaneamente il giudizio); qualcun altro, invece, parla molto e, come ben si sa, nella quantità s’annega, se mai ci fosse, il pensier suo, cioè anche quel po’ di qualità. Qualcuno, poi, parla a ruota libera, come si suol dire e, talora, quando eccede la misura, sa rendersi involontariamente e irresistibilmente comico, o tragicomico. In certi momenti è un vero antidoto alla noia. Qualcun altro, invece, al di là delle idee politiche, mi resta (o meglio, mi è restato) sinceramente simpatico, però di una simpatia particolare, simile a quella che il professor Paolo Laurana prova nei confronti del parroco di Sant’Anna alla fine di un piacevole colloquio avuto con lui. “Ma la Sicilia, forse l’Italia intera’ si disse ‘è fatta di tanti personaggi simpatici cui bisognerebbe tagliare la testa”. – Insomma non te ne va bene uno, in questo Consiglio Comunale! – Si dirà. Non è vero: “giusti son due, e non vi sono intesi”.Me compreso, si capisce! (Avvertenza per lo sprovveduto lettore: Dante adopera i numeri spesso con significato simbolico allegorico; nel caso in questione “due” sta per “pochi, pochissimi”).

Il sommo principioPer definizione, quando si investiga l’ignoto non si sa cosa si trova. Placebo di PeterUn grammo di immagine val più di un chilo di fatti. Legge di BookerUn grammo di applicazione val di più di una tonnellata di astrazione.
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Il 24 marzo,
giorno della memoria per
le madri dei desaparecidos.
Buenos Aires – Sto camminando insieme a mio figlio e mio cugino in Plaza de Mayo, abbiamo appena terminato di visitare l’interno dell’antico Cabildo (Assemblea), l’edificio che racchiude l’orgoglio e la memoria dei primi concreti segni che annunciarono l’indipendenza e la nascita della repubblica Argentina. Di fronte a noi c’è la grande piazza e sullo sfondo la Casa Rosada, la residenza del Presidente della Repubblica, luoghi di altre memorie, più recenti e difficili da contenere. È il giorno che precede il `Nunca màs’ (Mai più), per ricordare il 24 marzo 1976, quando il golpe dei militari comandati dal generale Jorge Videla diede inizio ad una sanguinosa quanto crudele soppressione di circa trentamila persone impegnate politicamente o socialmente.
Alcuni operai dell’amministrazione comunale stanno allestendo un palco, domani la compagnia ‘Assemblea Teatro’ di Torino porta in scena lo spettacolo “Più di mille giovedì” in memoria dei trascorsi 1248 giovedì nei quali, ormai da venticinque anni, le madri degli scomparsi si ritrovano in Plaza de Mayo per occuparla pacificamente, ma senza rassegnazione ed anzi denunciando con rabbia l’impunità concessa ai responsabili dello sterminio. Qualche mese fa l’associazione Madres de Plaza de Mayo ha diffuso un duro documento dal titolo “La Memoria non include la Riconciliazione”. In esso sostengono che: “…il Fondo Monetario Internazionale non esige solamente aggiustamento strutturale, non esige solamente licenziamenti e riduzione dei salari, ma impone anche la riconciliazione per la
pacificazione.
Loro, quelli del Fondo, quelli delle multinazionali, sono stati gli ideologi del più grande dei genocidi (…) ora per completare l’impresa, il Fondo arriva a torturare con i licenziamenti e assassina le migliaia di uomini e donne che restano senza lavoro. Ripugna il fatto che dobbiamo ancora sopportare l’immagine in televisione di uomini del potere (militari, vescovi, organizzazioni) che vogliono che il popolo si comporti bene, che rimanga in silenzio, che non reagisca, che sia riconciliato. Si sbagliano proprio: il popolo sta lottando con dignità e noi Madri continuiamo ad esporre il nostro monito con le nostre presenze corporee, come abbiamo sempre fatto, senza interruzioni, denunciando l’assassino e tutti i complici che vendono il sangue dei nostri figli. Continueremo ad appoggiare tutte le lotte popolari, convinte del fatto che il cammino verso la rivoluzione lo stiamo costruendo tutti insieme, che lenta ma inesorabile essa arriverà, per espellere dal tempio i farisei, come dice l’insegnamento di Gesù, il primo rivoluzionario assassinato dai suoi traditori.”
Non posso comprendere queste forti parole pronunciate con tanto astioso dolore, ma chi controlla l’economia e chi governa il Paese non può più pensare che il tempo da solo cancelli delitti impuniti, perché ci saranno sempre libere coscienze che “…semineranno ideali affinché altri raccolgano il sogno e la speranza di un mondo più giusto e solidale”.

Franco Casadidio

Legge di RudinIn casi di crisi che obbligano la gente a scegliere tra varie linee di condotta, la maggioranza sceglierà la peggiore possibile. Prima legge del dibattitoNon discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza.
Legge di TrumanSe non li puoi convincere,
confondili.
 

 

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Siamo ormai approdati al terzo millennio, una meta che da sempre ha suggestionato l’immaginario popolare ed affascinato gli studiosi, alla ricerca di nuove e rivoluzionarie scoperte scientifiche, mediche e tecnologiche.Questa è l’epoca della `globalizzazione’, termine coniato dai mass-media, col quale si disegna un nuovo rapporto tra i cittadini ed il mondo. La società della libera circolazione di merci e capitali ci obbliga ad interessarci delle realtà lontane poiché anche da queste dipende la nostra quotidianità.
È una nuova dimensione che ci vede tutti cittadini del mondo, ma che ci obbliga, al contempo, a determinare delle norme
La politica tra globalismo e localizzazionedi Gianni Principiche regolino e determinino questa `trasformazione’. Questo onere, pur se complesso, spetta alla politica che deve riaffermare il primato dell’etica sull’economia, la priorità dei valori della giustizia, del bene comune, della solidarietà verso i più deboli, restituendo fiducia e passione ai cittadini, ricreando le condizioni di un consenso e di una partecipazione più consapevoli: un momento in cui ognuno di noi può e deve dare il proprio contributo, piccolo o grande che sia. Bisogna uscire dall’apatia, dal disinteresse, dal qualunquismo e riconquistare il ruolo di protagonisti nelle scelte che ci riguardano.
Gli Italiani si accorgono che esiste la politica solo al momento del voto, come se dovessero timbrare il cartellino. Poi se ne disinteressano“, così commentava un noto critico nel corso di un dibattito televisivo. Come pure i politici – mi viene voglia di ribattere – corteggiano gli elettori nel momento delle elezioni, salvo poi abbandonarli subito dopo.
Basta con le ipocrisie, con le promesse inutili ed i discorsi astrusi. La politica delle parole deve diventare la politica del fare, dei programmi concreti vicini ai problemi della gente, con un linguaggio semplice e comprensibile.
Questo deve essere l’impegno dei politici, e questo è pure l’impegno di chi, come noi, si pone l’ambizioso obiettivo di amministrare la città.

Commento di Churchill sull’uomo

A volte l’uomo inciampa nella verità, ma
nella maggior parte dei casi si rialzerà e
continuerà per la sua strada.

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Elezioni 2001 Riflessioni e speranze

L’ approssimarsi della tornata elettorale, relativa alle elezioni politiche per il rinnovodei due rami del Parlamento, c’impone una seria riflessione. Infatti, mai come in quest’occasione il Cittadino italiano che si recherà alle urne (lo auspichiamo in quanto è un Diritto Costituzionale, essenziale per la vita democratica di ogni Paese), sente la difficoltà nel trovare uno schieramento capace di dare una svolta politica, che punti sia a colmare il solco profondo che divide i Cittadini da chi lavora nel “Palazzo”, sia a renderlo partecipe delle scelte politiche effettuate. È bastato osservare quest’ultimo periodo, con le varie schermaglie per la scelta dei candidati, per comprendere che ancora una volta nei Partiti spesso sono prevalse le logiche “centralistiche”, volte ad assicurare poltrone sicure, anziché quelle della ricerca di candidati locali, che avessero la voglia di riportare il dibattito verso quei temi essenziali, necessari per il miglioramento qualitativo della vita in Italia. Sì, mai come adesso i soliti “illustri” personaggi della politica Nazionale, quasi sempre imposti dalle “Segreterie Romane o Milanesi” , hanno avuto paura di confrontarsi sul campo e si sono invece scatenati alla ricerca di un seggio sicuro nel proporzionale o nei collegi “blindati”. Certamente Berlusconi, possessore di metà dei media nazionali, con la sua scelta di non confrontarsi direttamente con gli altri, crea forti dubbi sulla veridicità di quanto proposto dal proprio programma elettorale. Preoccupante è anche la scelta di alcuni segretari provinciali del centro-sinistra di non dare spazio alle Liste Civiche, limitandosi invece a proporre interessati incontri con i vari Candidati scelti da loro, per poi scomparire per altri cinque anni. Comunque i risultati del questionario da noi presentato nel mese di marzo, effettuato su un campione di Cittadini di Tolentino (maschi e femmine), compresi tra i trenta e quarant’anni, hanno confermato quello che poi è successo in Francia, dove alle ultime elezioni amministrative per il rinnovo di molti Sindaci, tra cui quello di Parigi, si è assistito alla nascita di molte Liste Civiche, composte di giovani e meno giovani, che sganciandosi dai partiti, ormai incapaci di creare sbocchi a chi ha realmente voglia di impegnarsi politicamente, hanno presentato candidati onesti, preparati e motivati, con programmi chiari ed innovativi, ottenendo ovunque grossi successi elettorali. Questo segnale di un forte incremento della presenza di nuove Liste Civiche, nate spontaneamente dai Cittadini e non dalle “alchimie” dei Partiti, è sicuramente positivo. A tal proposito l’impegno della nostra Lista Civica e delle altre già presenti sul territorio Nazionale, sarà quello di creare una rete di collegamento, cercando una collaborazione fattiva con quella parte dei partiti, che credono come noi che la politica sia un servizio civico e un impegno di responsabilità verso il prossimo.

Rossano Ariozzi

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L’inflazione virtuale

Poche settimane fa sono arrivate nelle case dei Tolentinati le bollette della ASSM relativamente a metano, elettricità, acqua, una lettura che sicuramente ha freddato l’umore ed i risparmi di molti nostri concittadini. Sono aumentate drasticamente le tariffe, al di là di questioni tecniche (superiore periodo di consumo rispetto le `letture’), conguagli, rincari delle tassazioni nazionali.

Al di là delle ragioni ufficiali alcuni numeri eccoli qui: il metano dallo 04.10.00 al 28.02.01 è salito da Lit. 586,11 a Lit. 665,60 (+13,57%); l’energia elettrica, sempre nello stesso periodo, è salita per la fascia I dal Lit. 114,3 a Lit. 127,4 (+11,4%), per la fascia II da Lit. 151,3 a Lit 165,4 (+8,67%). `Bizzarramente’ la tariffa dell’acqua non ha subito variazioni visibili: per quanto ancora?

Ma comunque non bisogna preoccuparsi: gli ultimi rilevamenti ISTAT ci assicurano che l’inflazione è solo al 3,1%! O che forse nell’era di Internet anche gli analisti stanno spacciando l’inflazione virtuale per quella reale?!

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Questa voce è stata pubblicata il 21 marzo 2001 da in NEWS con tag , , .
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