organizzazione dell’evento:
Stefano Rossi POLIS -LAB
Paola Raponi, Francesco Pagnanelli della “Bottega del Libro”
ideato
dai coniugi Rodolfo ed Eda Mettini, da anni impegnati a diffondere l’opera di Hernàndez.
presentazione dell’evento
Prof Paolo Paoloni POLIS – LAB
Il primo incontro dei tolentinati con Miguel Hernàndez risale al 2002: il 23 e 24 marzo di sei anni fa si svolse una due giorni di commemorazione della figura del poeta in occasione dei sessanta anni dalla sua morte: il 23 marzo, era un sabato, a Macerata all’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale “Alberico Gentili” fu presentata la prima antologia di poesie tradotte e commentate dall’amico e professore Enzo Calcaterra dal titolo “Miguel Hernandez: l’uomo e il poeta”. Nell’occasione era presente il prof. Josè Luis Ferris che è autore di una biografia del poeta spagnolo: “Miguel Hernàndez passioni, carcere e morte di un poeta”. Bruno Pettinari illustrò in un suo intervento la partecipazione dei volontari marchigiani durante la guerra civile spagnola.
Il giorno dopo, domenica 24 marzo (se non ricordo male era la domenica delle Palme ed era una giornata freddissima, minacciava neve addirittura!) qui a Tolentino all’auditorium S. Giacomo fu inaugurata una mostra storico biografica su Hernàndez e sulla guerra civile di Spagna, con il saluto del presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età Contemporanea e la riproposizione, questa volta al pubblico tolentinate dei due lavori di Ferris e Calcaterra. Sia a Macerata che a Tolentino si ebbe una lettura di brani poetici a cura dell’attore Carmelo Grasso.
Il successo dell’iniziativa e il fatto che nell’antologia pubblicata fossero stata sacrificate molte belle liriche del poeta, spinse la nostra associazione a curare un secondo volume di liriche di Hernàndez dal titolo “Tre amici, tre ferite” sempre a cura di Enzo Calcaterra, che fu presentato a Macerata nella prestigiosa sala dell’Eneide presso la Pinacoteca comunale sabato 18 ottobre 2003. L’omaggio a Hernàndez fu intitolato “Con toda l’amistad / con tutta l’amicizia”. Oltre ad una mostra sul poeta, fu proiettato un filmato “Miguel Hernàndez ritratti, paesaggi e visioni di un poeta”; a seguire, dopo la presentazione del volume, una lettura di liriche scelte da Carmelo Grasso.
Hernàndez, nato ad Orihuela un paese vicino ad Alicante nel 1908 e morto a 34 anni nelle carceri franchiste nel 1942 è una delle voci più pure della lirica spagnola del ‘900. La sua breve e drammatica esistenza tutta engagé, impegnata nella lotta per l’uguaglianza dei diritti e la difesa della libertà lo vide poeta-soldato nelle trincee della guerra civile, dove poté levare la sua voce in uno slancio parenetico degno dei grandi poeti-soldati dell’antica Grecia, un Tirteo un Archiloco dei nostri tempi. E visto che siamo in vena di reminiscenze classiche, personalmente mi ha molto colpito il fatto che questo poeta fosse un autodidatta, che provenisse da un umile famiglia e che avesse esercitato giovanissimo il mestiere del pastore per le campagne e le montagne come non pensare a quell’Esiodo, autore delle Opere e i giorni e della Teogonia, che dopo il leggendario Omero, è tra le prime e più forti voci della letteratura occidentale? La sua potenza creatrice davvero la si può davvero accostare all’energia spirituale di Miguel Hernàndez, pastore, poeta soldato, combattente per la libertà, il cui messaggio e il cui esempio debbono tener desta la nostra coscienza civile ancor di più oggi, in un momento di ambigue parole all’insegna del più becero revisionismo storico da parte addirittura di ministri della Repubblica italiana. Sembra davvero paradossale, mentre in Italia c’è chi percorre ancora la strada di pericolose apologie del regime fascista e di quella sua tragica e finale esperienza che fu la Repubblica di Salò, in Spagna il coraggioso primo ministro Zapatero, nel dicembre scorso ha varato una Ley de la memoria historica che prevede il riconoscimento delle vittime della Guerra Civile spagnola di ambo le parti e delle vittime della dittatura franchista; si occuperà di individuare e riaprire le fosse comuni e rimuoverà lapidi e i monumenti dedicati a Franco ancora presenti in Spagna; riconoscerà la nullità delle sentenze dei tribunali della Spagna franchista e promuoverà il risarcimento delle vittime. Guardiamo alla Spagna oggi con rispetto e simpatia.
Prof. Paolo Paoloni
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Dal settimanale “Nuovo Chienti e Potenza” un articolo sulla “NOCHE DE MIGUEL”
La poesia di Hernàndez
Nei giorni scorsi, presso l’Auditorium della Biblioteca Filelfica di Tolentino, un folto ed attento pubblico ha assistito ad una “performance”, su testi di poesia e teatro dello spagnolo Miguel Hernàndez curata dall’Associazione Culturale tolentinate “Polis-Lab”, espressione del movimento politico “Voce alla Città”, da Paola Raponi e Francesco Pagnanelli della “Bottega del Libro” ed ideata dai coniugi Rodolfo ed Eda Mettini, da anni impegnati a diffondere l’opera di Hernàndez.
Figlio di pastori, lui stesso pastore di capre in fanciullezza, Miguel Hernàndez (Orihuela 1910 – Alicante 1942), senza altra formazione culturale che quella della scuola elementare, riuscì a poco a poco ad affrancarsi dall’ambiente familiare, facendo prima il commesso di negozio, poi l’impiegato presso un Notaio. Si interessò di poesia, subì l’influenza di Neruda formandosi soprattutto sui classici spagnoli. Trasferitosi a Madrid nei primi anni ’50, visse nel clima culturale degli anni precedenti la guerra civile; fu in contatto con Pablo Neruda Federico Garcìa Lorca ed altri grandi esponenti del mondo culturale spagnolo. Fatto prigioniero mentre militava nelle file repubblicane, dopo la vittoria delle falangi franchiste fu condannato a 50 anni di carcere; nel 1942 morì, a soli 32 anni, di tubercolosi polmonare.
Miguel Hernàndez è veramente un grande poeta; l’aggettivo “genuino” gli si addice come a pochi; un uomo della terra nel senso più concreto del termine; un pastore mediterraneo che ha elevato a poesia le cose umili (le zolle, le cipolle, gli orti ecc.) e le tensioni dello spirito (l’amore, la passione sociale e politica).
Il Prof. Paolo Paoloni, Presidente dell’Ass.ne Culturale “Poli-lab”, ringraziati della presenza l’Assessore Comunale alla Cultura Massimo Marco Seri e il Presidente del Consiglio Comunale Gianni Principi e per la preziosa opera di traduttrice di alcune liriche la sig.ra Graziela Aliziardi, ha così presentato l’autore: …”una delle voci più pure della lirica spagnola del ‘900,… la cui breve e drammatica esistenza, si può dire tutta impegnata nella lotta per l’uguaglianza dei diritti e la difesa della libertà, lo ha visto poeta-soldato nelle trincee della guerra civile, dove ha levato la sua voce in uno slancio degno dei grandi poeti-soldati dell’antica Grecia, una sorta di Tirteo, un Archiloco dei nostri tempi”…”Il suo messaggio, il suo esempio debbono tener desta la nostra coscienza civile, ancor più oggi, in un momento di ambigue dichiarazioni all’insegna del più becero revisionismo da parte addirittura di Ministri della Repubblica Italiana”….
La performance, intitolata: “La noche de Miguel – Omaggio a Miguel Hernàndez, Lectura de Poemas y Audicion de Canciones” è stata svolta con interpretazioni, letture e commenti critici in lingua spagnola da due giovani appassionati cultori hernandiani: Carlos Figueroa e Francisco Javier Catalan Eugenio, della “Fundaciòn Miguel Hernàndez”, diretta da Juan José Sànchez Balaguer, segretario Aitor Larrabide, che svolge attività di studio e ricerca sul poeta, cui è dedicata, e su altri temi di carattere letterario e culturale.
Nell’ottobre del 2005 la Fondazione ha organizzato il secondo Congresso Hernandiano ad Orihuela e lo ha concluso a Madrid con un atto accademico finale. Dei due bravissimi ed applauditi conduttori Carlos Figueroa è nato a Madrid e vive ad Alcalà de Henares; laureato in filologia inglese è anche membro dell’Associazione degli Amici di Miguel Hernàndez, mentre Francisco Javier Catalàn Eugenio è nato e vive ad Orihuela, è laureato in Giurisprudenza, collabora con la Fondazione Miguel Hernàndez dagli inizi, è poeta e scrive articoli di carattere letterario in varie pubblicazioni. L’amicizia fra Carlos e Francisco Javier è iniziata nel 2002 sulla “Senda del Poeta”, un itinerario di 60 Km da percorrere a piedi in 5 giorni, una sorta di pellegrinaggio laico, chiamato anche “Senderismo Hernandino”, che si realizza ogni anno a Marzo in memoria della morte di Miguel Hernàndez, da Orihuela ad Alicante.
Il primo incontro dei tolentinati con Miguel Hernàndez è stato curato dalla Associazione “Polis-Lab” nel 2002, quando il poeta fu commemorato in una “2 giorni” in occasione dei 60 anni dalla morte: il 25 marzo fu presentata una antologia di poesie, tradotte e commentate dal Prof. Enzo Calcaterra, dal titolo: “Miguel Hernàndez: la terra, l’amore e la guerra” presente il prof. Josè Luis Ferris, autore della biografia “Miguel Hernàndez: passioni, carcere e morte di un poeta”.
Bruno Pettinari illustrò poi la partecipazione dei volontari marchigiani alla guerra civile spagnola. Il 24 marzo fu invece inaugurata una mostra sull’autore e sulla guerra civile di Spagna, con il saluto del Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Macerata e il commento sui due lavori del Ferris e del Calcaterra. In entrambe le giornate l’attore Carmelo Grasso lesse alcune poesie.
“Polis-Lab” nel 2003 ha pubblicato un secondo volume di liriche:”Miguel Hernàndez, tre amici, tre ferite. Elegie” a cura del Prof. Enzo Calcaterra, ed organizzato un omaggio al poeta intitolato: “Con toda amistad / con tutta l’amicizia” consistente in una mostra sul poeta, nella proiezione del filmato: “Miguel Hernàndez, ritratti, paesaggi e visioni di un poeta” e, dopo la presentazione del nuovo volume, nella lettura di liriche scelte da Carmelo Grasso.
L’Associazione “Polis-Lab” è stata infine presente in Spagna, al Congresso sull’autore tenutosi ad Orihuela e Madrid nel 2003, con Rodolfo Mettini, il cui amore e la cui ammirazione per il poeta e drammaturgo sono sconfinati, accompagnato dall’Assessore Comunale Oljmpio Bernardini.
C.B.