In questi giorni sono stati recapitati nelle abitazioni dei cittadini gli avvisi di pagamento del saldo della Tares relativa al 2013, tempo due secondi e tutti si sono immediatamente accorti del pesante aumento rispetto a quanto pagato l’anno scorso.
Allora crediamo sia utile fare un po’ di chiarezza.
La Tares (tassa sui rifiuti e sui servizi istituita nel 2011 dal governo Monti con il famoso decreto chiamato “salva Italia”), è stata applicata da quasi tutti i Comuni per la prima volta nell’anno corrente. Tutti hanno provveduto a pagare a luglio e settembre due acconti pari all’80% di quanto versato nel 2012 e quanto ci viene chiesto ora con pochissimi giorni di preavviso è giusto il saldo.
Trattandosi di un tributo nuovo pochi sanno che, mentre la vecchia Tarsu copriva solo il costo dei rifiuti, la Tares copre anche il costo della polizia locale, dell’illuminazione pubblica, della manutenzione del verde e delle strade e prevede anche un contributo di 0.30 euro/metro quadrato a favore esclusivo dello Stato. Di conseguenza un aumento rispetto al 2012 era scontato ma non in misura così drastica.
Ed in tutto questo la nostra Amministrazione cosa fa? Quando non riesce più a contenere lo sbigottimento e l’ira dei Tolentinati che assediano l’Ufficio tributi, prima cerca con un inconcludente comunicato stampa di calmare le acque, poi, di fronte ad una mozione consiliare che chiede il rinvio del pagamento, si vede in fretta ed in furia costretta ad integrare l’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28 novembre.
Cosa avrebbe dovuto fare un’Amministrazione più attenta e giusta?
Innanzitutto ci saremmo aspettati che il Sindaco e gli Amministratori, così insolitamente celeri tanto da approvare il nuovo regolamento Tares addirittura ben prima dello stesso bilancio di previsione, avessero reso pubblici i risultati degli esempi di applicazione della nuova tassa alle famiglie anziché pubblicizzare, con grande enfasi, i modesti sgravi promessi per il prossimo anno in alcuni limitati casi.
Di fronte ad aumenti che raggiungono in certi casi il 120%, sarebbe doveroso rivedere il regolamento in modo da applicare tariffe più articolate e dettagliate che, ad esempio, non equiparino un bar ad una pasticceria, un fioraio ad una pescheria, un tabaccaio ad una farmacia o che prevedano un costo maggiore per certe attività, come le Banche, che si sono viste, addirittura, ridurre l’entità complessiva del tributo.
Inoltre si potevano applicare tariffe più basse e rateizzazioni per i cittadini meno abbienti. Alcuni Comuni vicini a noi questo stanno facendo e questo avremmo voluto anche dai nostri Amministratori.
Certamente non era questa la stangata che ci aspettavamo specialmente in considerazione del fatto che, ormai da cinque anni, ci impegniamo tutti i giorni a mantenere la raccolta differenziata al di sopra del 70%
Tolentino, 23 novembre 2013
Movimento Civico Voce alla Città